In una valutazione scientifica della sincope in sala operatoria, l’uso della maschera è stato associato a questo evento in 36 su 77 studenti di medicina (47%) [62]. Tuttavia, altri fattori non potevano essere esclusi come cause contribuenti.
Nel loro lavoro di revisione delle evidenze di livello III, i neurologi di Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti stabiliscono che la maschera non è adatta agli epilettici perché potrebbe scatenare l’iperventilazione [63]. L’uso della maschera aumenta significativa-mente la frequenza respiratoria di circa il 15-20% [15,21,23,34,64]. Tuttavia, un aumento della frequenza respiratoria nella direzione dell’iperventilazione è noto per essere utilizzato per la provocazione nel contesto della diagnostica dell’epilessia, e causa cambiamenti EEG equivalenti alle crisi epilettiche nell’80% dei pazienti con epilessia generalizzata e fino al 28% degli epilettici focali [65].
I medici di New York hanno studiato gli effetti dell’uso della maschera chirurgica e delle maschere di tipo N95 tra il personale medico in un campione di 343 partecipanti (intervistati con questionari standardizzati e anonimi). Indossare le maschere ha causato effetti fisici avversi rilevabili, come la percezione alterata (24% dei portatori) e mal di testa nel 71,4% degli intervistati. Di questi, il 28% ha persistito e ha richiesto l’uso di farmaci. Il mal di testa si è verificato nel 15,2% in meno di un’ora di utilizzo, nel 30,6% dopo un’ora di utilizzo e nel 29,7% dopo 3 ore di utilizzo. Pertanto, gli effetti aumentavano con l’aumentare del tempo di porto [37].
Confusione, disorientamento e persino sonnolenza (questionario su scala Likert) e ridotte capacità motorie (misurate con un trasduttore di posizione lineare) con ridotta reattività e prestazioni generali ridotte (misurate con la Roberge Subjective Symptoms During Work Scale) sono state documentate anche in altri studi [19,23,29,32,36,37] come risultato dell’uso della maschera.
Gli scienziati spiegano queste menomazioni neurologiche con un calo latente, indotto dal-la maschera, dei livelli di ossigeno nel gas sanguigno O2 (verso l’ipossia) o un aumento latente dei livelli di anidride carbonica nel gas sanguigno CO2 (verso l’ipercapnia) [36]. Alla luce dei dati scientifici, anche questa connessione sembra essere indiscutibile [38-41].
Nell’ambito di un esperimento con le maschere del 2020, sono state riscontrate già dopo 100 minuti di porto della maschera in 12 soggetti sani, durante lettura, significative alterazioni del pensiero (p<0,03) e della concentrazione (p<0,02) per tutti i tipi di maschere utilizzate (maschere in tessuto, chirurgiche e N95) [29]. I disturbi del pensiero erano significativamente correlati a un calo della saturazione di ossigeno (p<0,001) durante l’uso della maschera.
Mal di testa iniziali (p<0,05) si sono verificati fino all’82% dei 158 portatori di maschere di 21-35 anni esaminati in un altro studio sulla protezione respiratoria N95, con un terzo (34%) che ha avuto mal di testa fino a 4 volte al giorno. Gli intervistati hanno indossato la maschera per 18,3 giorni su un periodo di 30 giorni con una media di 5,9 ore al giorno [66].
Un aumento significativo della cefalea (p<0,05) è stato dimostrato non solo per le N95 ma anche per le maschere chirurgiche nei partecipanti di un altro studio osservazionale sugli operatori sanitari [67].
In un altra ricerca, con 306 utenti di età media di 43 anni e con diversi tipi di maschere, i ricercatori hanno classificato un totale del 51% dei mal di testa manifestatisi all’inizio come un sintomo specifico legato esclusivamente all’aumento dell’uso di maschere chirurgiche e N95 (da 1 a 4 ore, p=0,008) [68].
I ricercatori di Singapore sono stati in grado di dimostrare in un esperimento con 154 portatori sani di maschere N95 del servizio sanitario che, come risultato di un aumento significativo del livello di anidride carbonica nel sangue indotto dalla maschera (misurato attraverso la pressione parziale di anidride carbonica di fine espirazione PETCO2), è risultata una accentuata, misurabile vasodilatazione con aumento del flusso dell’arteria cerebrale Arteria cerebri media ed è stata associata a mal di testa nei partecipanti al test (p<0,001) [27].
Secondo gli scienziati, come fattori scatenanti del mal di testa durante l’uso prolungato della maschera contribuiscono anche lo stress e i fattori meccanici, come l’irritazione dei nervi cervicali che corrono verso la testa nella zona collo-testa a causa delle cinghie strette della maschera con pressione sui cordoni [66], oltre ai cambiamenti verso l’ipossia e l’ipercapnia descritti sopra.
Siamo stati in grado di rilevare una correlazione tra maschera N95 e mal di testa nella valutazione degli studi primari. In 6 studi su 10, un mal di testa significativo si è verificato insieme alla maschera N95 (60% di tutti i documenti relativi, Figura 2).