Effetti collaterali e rischi pediatrici

Dallo studio: Una maschera copri bocca-naso è priva di effetti collaterali indesiderati e di possibili pericoli nell’uso quotidiano?

Kai Kisielinski, Paul Giboni, Andreas Prescher, Bernd Klosterhalfen, David Graessel, Stefan Funken, Oliver Kempski e Oliver Hirsch

(i numeri inclusi fra le parentesi quadre si riferiscono agli studi elencati nella bibliografia; es. [14] indica lo studio nr. 14)

I bambini sono particolarmente vulnerabili e possono avere maggiori probabilità di ricevere un trattamento inappropriato o un danno aggiuntivo. Si può supporre che i potenziali effetti negativi della maschera descritti per gli adulti siano tanto più validi per i bambini (vedi dalla sezione 3.1. alla sezione 3.13: danni interni fisiologici, neurologici, psicologici, psichiatrici, dermatologici, otorinolaringoiatrici, dentali, sociologici, occupa-zionali e sociosanitari, microbiologici ed epidemiologici e anche figure 2 e 3).

In questo contesto, bisogna prestare particolare attenzione alla respirazione dei bambini, che rappresenta una variabile fisiologica critica e vulnerabile a causa della maggiore richiesta di ossigeno, della maggiore suscettibilità all’ipossia del SNC, della minore riserva respiratoria, delle vie aeree più piccole con un maggiore aumento della resistenza quando il lumen è ristretto, e del riflesso di immersione dovuto alla stimolazione del naso e del labbro superiore, con il rischio di arresto respiratorio a bradicardia in caso di carenza di ossigeno.

Le maschere attualmente utilizzate per i bambini sono esclusivamente maschere per adulti fabbricate in dimensioni geometriche più piccole e non sono né appositamente testate né approvate per questo scopo [133].
In una ricerca sperimentale britannica, le maschere hanno portato frequentemente a
sensazioni di calore (p<0,0001) e a problemi respiratori (p<0,03) in 100 bambini in età scolare tra gli 8 e gli 11 anni, soprattutto sotto stress, motivo per cui le protezioni sono state rimosse dal 24% dei bambini sotto stress fisico [133]. I criteri di esclusione per questo esperimento con la maschera erano malattie polmonari, problemi cardiovascolari e claustrofobia [133].
In uno studio sperimentale di livello Ib, pubblicato nella rinomata rivista ” Nature “, gli scienziati di Singapore hanno potuto dimostrare un aumento dei livelli di CO2 in- ed espirati in 106 bambini dai sette ai quattordici anni durante solo 5 minuti di applicazione della maschera FFP2, il che indica una fisiologia respiratoria disturbata [26]. Inoltre, l’alterazione della fisiologia respiratoria può avere conseguenze a lungo termine rilevanti per la malattia nei bambini. Livelli di CO2 leggermente elevati sono noti per causare un aumento della frequenza cardiaca, un aumento della pressione sanguigna, mal di testa, affaticamento e concentrazione compromessa [38].

Le seguenti condizioni sono state elencate come criteri di esclusione per l’uso della maschera [26]: qualsiasi malattia cardiopolmonare, incluse ma non limitata a: Asma, bronchite, fibrosi cistica, difetti cardiaci congeniti, enfisema; qualsiasi patologia che possa essere aggravata dall’esercizio fisico, inclusa ma non limitata a: asma da sforzo, infezioni del tratto respiratorio inferiore (polmonite, bronchite nelle ultime 2 settimane), disturbi d’ansia, diabete, ipertensione o epilessia/condizioni correlate all’attacco; qualsiasi disabilità fisica dovuta a una condizione medica, ortopedica o neuromuscolare; qualsiasi malattia delle vie respiratorie superiori o rinite sintomatica (ostruzione nasale, naso che cola o starnuti); qualsiasi malattia con deformità che interferisce con l’adattamento della maschera (es. Per esempio, aumento dei peli sul viso, deformità cranio-facciali, ecc.)

È anche importante sottolineare i possibili effetti delle maschere nei disturbi neurologici, come descritto in precedenza nella relativa sezione (sezione 3.3).

Sia le maschere che gli schermi facciali hanno causato ansia nel 46% dei bambini (37 su 80) in uno studio scientifico. Se ai bambini viene data la possibilità di scegliere se il medico che li esamina debba indossare una maschera, la rifiutano in ben il 49% e, insieme ai loro genitori, preferiscono che il medico indossi una visiera (statisticamente significativo con p<0,0001) [134].

Un recente studio osservazionale su decine di migliaia di bambini con la maschera in Germania ha permesso ai ricercatori di obiettivare le denunce di mal di testa (53%), difficoltà di concentrazione (50%), perdita di allegria (49%), difficoltà di apprendimento (38%) e esaurimento nel 37% dei 25.930 bambini valutati. Tra i bambini osservati, il 25% presentava un’ansia di nuova insorgenza e anche incubi [135]. Nei bambini, le maschere contribuiscono a mantenere ulteriormente gli scenari di minaccia generati dall’ambiente, in alcuni casi persino a intensificarli ulteriormente e in questo modo si acuisce lo stress esistente (presenza di paure subconsce) [16,35,136,137].

Questo, a sua volta, può portare a un aumento delle malattie psicosomatiche e di quelle legate allo stress [74,75]. Secondo una valutazione, il 60 % dei portatori di maschere aveva livelli di stress del grado più alto 10 su una scala da 1 a un massimo di 10. Meno del 10 % dei portatori di maschere intervistati aveva un livello di stress inferiore a 8 su un possibile 10 [74]. Poiché i bambini sono considerati un gruppo speciale, l’OMS nell’agosto 2020 ha anche emesso, sull’uso delle maschere nei bambini nella comunità, una linea guida separata, nella quale fa notare esplicitamente, considerate le limitate conoscenze dei politici e delle autorità nazionali, che l’utilità dell’uso della maschera nei bambini deve essere valutata rispetto ai potenziali danni associati all’uso della maschera, compresi la fattibilità e il fastidio, nonché le considerazioni sociali e di comunicazione [100].
Secondo gli esperti, le maschere bloccano le basi della comunicazione umana e lo scambio di emozioni e non solo ostacolano l’apprendimento, ma privano anche i bambini degli effetti positivi del sorriso, del riso e della mimica emotiva [42]. L’efficacia delle mascherine nei bambini nel contesto della protezione dai virus è controversa, e non esistono evidenze che ne giustifichino l’uso diffuso; a questo sono pervenuti anche gli scienziati dell’Università tedesca di Brema nei loro documenti di tesi 2.0 e 3.0 [138].

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